Non hai fiori bianchi per me?

haring

Fiori bianchi. Il sindaco Marino. La ministra Kyenge. Tante telecamere.
Una camionetta della polizia. Un pellegrinaggio lungo la scarpata verso il luogo del delitto.

Due scenari, il primo presso la Chiesa del Gesù per i funerali di Andrea, picchiata a morte alla stazione Termini lo scorso luglio, il secondo sul Lungotevere Magliana per ricordare Daniele Fulli, attivista per i diritti lgbtqia, degni di una diretta televisiva da godere comodamente sul divano.

Bastano poche righe per ribadire che noi non usiamo virgolette perdefinire la “povera trans con problemi di tossicodipendenza” o il “gentile parrucchiere gay”, vile tentativo di marginalizzare, etichettare e immiserire la figura dei/delle transessuali, ibridi da marciapiede, e dei/delle omosessuali, che, “tra una messa in piega e l’altra, raccontano sogni, passioni, amori e anche qualche piccola bugia” (cit. Repubblica.it ).

Noi lottiamo quotidianamente contro ogni forma di violenza di genere di stampo fascista e sessista, non promettiamo giardini
intestati ai morti o sfarzosi funerali in bellissime chiese barocche.

Nessun fiore bianco per Andrea o palloncino a forma di cuore per
Daniele.

Cagne sciolte

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