Veniteci a trovare, portateci idee e desideri.

cagne sciolte

Il miglior modo per tutelarsi dalla violenza è non sentirsi sole, parlarne e  mantenere relazioni. Il miglior modo per stare affianco a chi subisce violenza è non giudicare e saper ascoltare.

Vogliamo che nel nostro spazio si respiri sorellanza, che ogni donna che lo attraversa senta la forza delle altre, la moltiplichi e la riporti nelle strade, nelle case, nei luoghi di lavoro…

Stiamo rendendo questo luogo accogliente per tutte, stiamo pensando a dove e come organizzare lo sportello antiviolenza per garantire serenità, riservatezza e sicurezza.

Veniteci a trovare, portateci idee e desideri.

I centri e gli sportelli  antiviolenza possono inviare i comunicati di solidarietà a: cagnesciolte@bastardi.net

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COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ DI BEFREE

Ogni volta che nasce uno spazio radicato nella pratica politica femminile  è una scommessa di libertà e di “un nuovo inizio” per tutte le donne.

Esprimiamo entusiasmo,  fiducia e solidarietà per l’azione delle  “Cagne sciolte” che, sabato scorso, hanno occupato  lo spazio di via Ostiense 137,  un tempo adibito a locale a “luci rosse” fino a quando, nel 2008, non  è stato  sequestrato e chiuso per sfruttamento sessuale.

Oggi, uno dei luoghi simbolo della cultura machista della capitale si trasforma in progetto di liberazione dalla violenza maschile e  in un punto di accoglienza per le donne in temporanea difficoltà, per quelle che subiscono violenza e per tutte quelle che vogliono elaborare ed agire misure e pratiche  di libertà femminili.

Un nuovo luogo, dove le donne possono incontrarsi, confrontarsi e sostenersi reciprocamente nasce a Roma, dalla  passione e dal  desiderio di cambiamento di donne che quotidianamente mettono al centro dell’agire politico “i corpi in lotta”.

Nei servizi antiviolenza gestiti da Be free, cooperativa sociale contro la tratta, violenze e discriminazioni, ogni giorno condividiamo  le acrobazie che le donne  sono costrette a fare per ritagliarsi spazi di libertà.

Ne vediamo ogni giorno la forza, il coraggio, la creatività, ne cogliamo gli sguardi disorientati e frustati che via via, grazie al sostegno delle operatrici , diventano  sempre più decisi e determinati nell’affrontare un nuovo modo di guardare il mondo.

In un contesto politico e culturale divenuto sempre più ostile  alle donne che vogliono ricostruire una vita oppressa dalle violenza, sentiamo di vitale importanza  l’azione delle “Cagne sciolte” e di  tutte le pratiche che  reagiscono e si mobilitano contro la violenza esercitata  dalle politiche di austerity, lo sgretolamento dei servizi socio-assistenziali e del welfare, l’inasprimento delle politiche migratorie e le misure legislative che strumentalizzano in  chiave securitaria ed emergenziale la libertà delle donne.

Be free, impegnata da anni nel contrasto alla violenza alle donne , sostiene l’occupazione  delle “cagne sciolte”,  e di tutte le donne che  attraverseranno lo spazio e  contribuiranno ad arricchirlo,  con l’augurio di realizzare e potenziare nel tempo un progetto costante a favore della libertà e dell’autodeterminazione femminili.

Befree, cooperativa sociale contro la tratta, violenza e discriminazioni.

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Benvenuto al nuovo spazio liberato da “Cagne sciolte”

fumogeni

Su di noi nemmeno una nuvola, tra pulizie e idee ‘sto posto è ‘na favola! 

Grazie a chi ci ha sostenuto finora nei modi più disparati.

Già vi amiamo!

Stiamo raccogliendo piena solidarietà dal quartiere per il nostro progetto.
La parte più divertente della comunicazione continua ad essere l’espressione di chi scopre che l’edificio di proprietà del comune  di Roma era adibito a night club: un luogo di mercificazione e di rappresentazione del corpo femminile come oggetto del desiderio maschile.

Sicuramente nei prossimi giorni ci daremo tempi e modi anche per parlare di svendita e speculazione sui beni pubblici, di sex work, di campagne securitarie e politiche ipocrite sui nostri corpi. Intanto…

 

Le iniziative fino a mercoledì 18 dicembre:

Lunedì 16 dalle 22:00

proiezione del film: Irina Palm.

Martedì 17 dalle 20:00

Rivendicazione del palo: dalla lap dance al pole sport. Lezione aperta di Pole dance.+ aperitivo

pali

Mercoledì 18

Dalle 19 assemblea politica+cioccolata party notturno (only for girlz)


Vieni! Proponi, sostieni, partecipa! E arivieni!


							
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COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ DEL CENTRO DONNA L.I.S.A.

Benvenuto al nuovo spazio liberato da “Cagne sciolte”.

Come centro antiviolenza che da 16 anni affronta in prima linea la lotta della violenza contro donne, non possiamo che accogliere con entusiasmo la notizie dell’occupazione, da parte delle “Cagne sciolte” (http://cagnesciolte.noblogs.org/ ) di uno stabile in viale Ostiense 137.

Uno spazio liberato che ospitava un locale “a luci rosse”, almeno fino al 2008, quando è stato messo sotto sequestro e chiuso per sfruttamento della prostituzione. Un luogo simbolo dello sfruttamento del corpo delle donne, perfetto per realizzare un’area di accoglienza per le donne che hanno subito o subiscono violenza.

Perché è questo uno dei primi progetti che le “Cagne sciolte” vogliono avviare in viale Ostiense 137, a circa un chilometro da Porta San Paolo, luogo storico della Resistenza romana al nazifascismo. Una resistenza che continua ad esprimersi anche in queste forme.

“Siamo battagliere” scrivono le “Cagne sciolte” e il loro sogno è di “vivere felici… iniziando da qui”. Come non condividere il vostro sogno? Non faremo mancare la nostra solidarietà e il nostro appoggio.

Centro Donna L.I.S.A. (www.centrodonnalisa.it)

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ABBIAMO LIBERATO UNO SPAZIO! LE FOTO!

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ABBIAMO LIBERATO UNO SPAZIO!

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Abbiamo liberato uno spazio in Viale Ostiense 137.

Vogliamo farne un punto di riferimento e di incontro per le donne.

Abbiamo avviato questa esperienza in questo territorio perché non ci sono luoghi in cui riprenderci il nostro tempo, incontrarci con le altre e riconoscerci riscoprendo le nostre potenzialità; quelli che invece ci sono nelle città sono troppo pochi o lontani.

Uno dei primi progetti che vogliamo avviare sarà uno spazio di accoglienza per le donne che hanno subito o subiscono violenza, riservando un luogo protetto per le situazioni concrete e personali, dove sarà possibile avere colloqui con operatrici e avvocate, dove si possano trovare tempi e modalità per rielaborare e liberare le proprie vite da ricatti e sensi di colpa.

Ognuna può uscire dall’isolamento e dal senso di impotenza in cui vogliono rinchiuderci attraverso la paura e la diffidenza, i falsi miti sull’individualismo e l’arrivismo.

Non vogliamo essere remissive, siamo battagliere.
Il nostro sogno è vivere felici e vorremmo iniziare da qui.
Lottiamo contro la violenza sulle donne, ma non ci interessa farlo con la retorica della donna buona e onesta che non si tocca neanche con un fiore.

Pensiamo piuttosto che la violenza si inizi a sradicare ogni volta che una donna non vuole stare alle dipendenze di qualcuno, servile e indifesa, in casa o al lavoro…ma per farne una cultura dobbiamo esserne coscienti tutte!

In questo progetto ci mettiamo tutta la voglia e il coraggio di iniziare da capo e imboccare strade inesplorate, convinte di trovare altre sorelle lungo il cammino, perché sentire la solidarietà e la presenza delle altre è sempre qualcosa che cambia le prospettive e apre possibilità che prima neanche si vedevano.

Insieme si moltiplicano le forze: quello che ci sarà è innanzitutto quello che vorrai condividere e contribuire a creare. Sarà uno spazio in cui venire a prendere fiato da una vita che ti soffoca, a comunicare con le altre, in cui proporre e costruire tutti i progetti che desideri, uno spazio in cui confrontarsi su quello che succede intorno e ciò che vorremmo cambiare, in cui sperimentare pratiche per agire, dove trovare una situazione di mutuo aiuto per tutti i problemi che ci rendono la vita una faticata anziché una ficata.

Noi ci mettiamo l’inizio, il seguito lo determina chi vorrà esserci e sostenerci, consapevoli che cerchiamo di abbattere un sistema che disprezziamo, fondato sullo sfruttamento e la sopraffazione: il nostro non sarà un luogo per accumulare denaro, né per avere riconoscimenti sociali, né per farsi forza con le debolezze delle altre. Non ci interessano i contentini e le pacche sulle spalle (o sul culo!).

NESSUNA SARA’ LIBERA FINCHE’ NON LO SARANNO TUTTE LE ALTRE!

CHIAMIAMO TUTTE E TUTTI ALL’ASSEMBLEA PUBBLICA IN
VIALE OSTIENSE 137 ALLE ORE 17.00

 

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CECILIA LIBERA SUBITO! TUTT* LIBER*!

cecilia

Nella giornata di ieri, ancora una volta, lo stato ha aizzato le forze dell’ordine per difendere gli squadristi fascisti.

Questa volta è toccato alle studentesse e agli studenti dell’Università di Torino difendere il territorio che vivono nel quotidiano dalla retrograda e insulsa proaganda del fuan (sò finiti gli anni ’70!!!).
Numerose le cariche della celere sulle centinaia di studentesse e studenti che a Palazzo Nuovo protestavano contro la presenza dei fascisti. Cariche che si sono tramutate in vera e propria caccia alle persone, fin dentro le aule universitarie. Diversi i feriti, due sono in ospedale per le gravi ferite riportate.
Durante una delle cariche un compagno, Carlos, e una compagna, Cecilia, sono stat* fermati, portati in questura, tramutando poi  il fermo in arresto per Cecilia.
Alcune di noi lottano a fianco di Cecilia nelle numerose battaglie per una vita degna e libera, riconoscendo in lei la determinazione e il coraggio di ognuna di noi.

Massima solidarietà a Cecilia e a tutte le detenute del carcere torinese delle Vallette, che proprio ieri hanno annunciato una giornata di protesta contro il sistema carcerario.

Cecilia libera subito!
Nessuno spazio ai fascisti in divisa e non.
Tutte libere
Tutti liberi
Delle galere solo macerie!

Cagne Sciolte.

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Intervista alle cagne sciolte

Errata corrige: il 25 novembre non nasce come data dell’Onu, perchè solo nel 1999 L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato questa data che fu scelta durante l’incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. In ricordo dell’ assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie perchè tentarono di contrastare il regime di Trujillo, Repubblica Dominicana

Ripubblichiamo un’intervista di Filippo Roniolo al nostro branco, uscita su IlCorsaro.info.

Il 25 Novembre Vladimir Putin ha fatto visita al nostro paese, proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ormai celeberrimo per la violenta repressione delle Pussy Riot e per la criminale legge contro la “propaganda omosessuale”. In italia il securitarismo avanza così la legge contro l’omofobia e i provvedimenti contro la violenza sulle donne, di fatto sono “pacchetti sicurezza”, che hanno solo una azione repressiva.

Protagoniste della contestazione sono state le “Cagne sciolte”, che hanno messo in campo una serie di azioni, dal concerto in una chiesa stile “pussy riot” al corteo non autorizzato fin sotto il quirinale, luogo dove il desposta russo aveva incotrato poco prima il capo dello stato italiano.

Chiediamo a loro, in un intervista il senso della lotta, e le novità in campo.

Ieri abbiamo assistito a diverse azioni molto forti in occasione della
visita di Putin in Italia. La data coincideva con la “giornata
contro la violenza sulle donne” che ha visto un proliferare di
iniziative, più o meno ipocrite e di facciata. Date
“internazionali” come quella di ieri sono da considerarsi solo
sterili ricorrenze o aprono contraddizioni utili alla causa? Quali?
       


Le ricorrenze internazionali, anche quelle nate con i migliori intenti, spesso vengono svuotate dei propri contenuti. Pensiamo all’8 marzo, che da giornata femminista di lotta è diventata la festa in cui si regalano mimose alle donne…In qualche modo il 25 novembre ha subito un processo inverso: da giornata istituzionale e istituita dall’ONU, alcune donne sono riuscite a significarla e darle i valori dell’autodeterminazione e della lotta al patriarcato e alla violenza, contro le politiche sicuritarie (vd. 2007). Quei discorsi sono diventati così tanto di dominio pubblico che…sono stati totalmente sviliti da gruppi come SNOQ, che ne hanno fatto un problema di morale e buonismo, per poi ritornare sulle politiche sicuritarie, con la legge femminicidio recentemente approvata. Insomma, non ci sono date utili o meno, ma a volte riescono a essere usate per amplificare i propri discorsi!

A Roma e in Italia si sta diffondendo un nuovo immaginario di lotta femministra/queer/puttana/trans che ha preso il via in maniera speculare a “se non ora quando?”. Qual’è la critica generale che fate a quell’esperienza politica?

Il moralismo, perché nasceva da una critica di quel tipo al berlusconismo (ovvero attaccava le abitudini sessuali di Berlusconi e soprattutto il fatto che pagasse per fare sesso) e non problematizzava affatto la questione del sex-work come possibile scelta di autodeterminazione. In parte la risposta è nella domanda: ovviamente l’immaginario di lotta che ci appartiene femminista/queer/puttana/trans non veniva assolutamente preso in considerazione da quel percorso.

La critica all’autoritarismo: sia sul decreto sul femminicidio che sulla legge sull’omofobia (dire contro l’omofobia mi sembra ridicolo) molte soggettività stanno dando battaglia: Non è con i “pacchetti sicurezza” che dobbiamo difenderci dagli oppressori. Cosa contrapporre all’autoritarismo?

L’autodeterminazione, la costruzione di percorsi dal basso etc.
Riprenderci stanze tutte per sé per avere momenti tutti nostri, fuori dalle brutture di chi ci giudica perché troppo troie o madonne, troppo vestite o troppo svestite, troppo maschie, smaschie o femmine, perché ci piacciono persone del nostro sesso o pensiamo che non esistano i sessi. Perché purtroppo ancora troppo spesso si sente di ragazzi omosessuali che si suicidano e perché tristemente siamo il paese europeo in cui più trans sono state uccise nell’ultimo anno.
Riprenderci le piazze, le strade e i luoghi pubblici perché non ci sono politici/he che ci rappresentano, specie quando parlano di carcere (una struttura che ci opprime tutte), perché partire da sé ci piace per conquistare tutto lo spazio di cui abbiamo bisogno.

Nell’aprile scorso Roma ha ospitato la prima “slut walk” italiana, ponendo il tema della prostituzione con un taglio nuovo in questo paese, tema che nel termine “cagne” riemerge. Immagino esista più di una relazione, probabilmente una continuità, quale?

Le prime cagne si sono palesate nel ’68 con un manifesto che riportiamo integralmente sul nostro blog. Ce ne sono di molto diverse, anche se tutte hanno subito la stessa oppressione. A volte ringhiano insieme nelle strade: la slut walk è stato un tentativo di abbrancarsi, farsi branco e riprendersi gli spazi di cui sopra.
I branchi si moltiplicano e speriamo che aggreghino sempre più cagne e prendano sempre più spazio!

I movimenti femministi radicali hanno visto per molto tempo una firma storica, le compagne si sentivano “donne e lesbiche” ad oggi l’identità si è spostata, appaiono definizioni come “trans/puta/lesbo/queer/anarcofemminista”. Io lego questo passaggio a “gende trouble” di Judith Butler che da avvio ai queer studies facendo un libro a suo dire femminista. Anche tu condividi con lei l’idea che per abbattere il patriarcato di debba mettere in discussione il genere come dato biologico. Dobbiamo dubitare che esista un maschile? 

Il maschile è esistito come termine di oppressione, piuttosto, sarebbe bello se il maschile dubitasse della sua esistenza. Noi purtroppo ne prendiamo atto.

“Sputiamo su Putin” è parso a molti come una citazione di Carla
 Lonzi. Punto di riferimento del femmismo radicale degli anni ’70 oltre
che storica dell’arte. Il suo libro “sputiamo su hegel” è ancora
un testo letto e condiviso dalle compagn*? Quale rapporto con le
sorelle del passato? 


La differenza della donna sono millenni di assenza dalla storia. Approfittiamo della differenza, scrivevano alcune compagne di Rivolta femminile. Da quella differenza sono partiti i nostri primi ringhi, poi contaminati da mille altri.

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Le sorelle sono la forza, le divise sono una farsa! #25N

free

 

Ieri #25N le CagneSciolte hanno partecipato ad un momento cittadino per protestare contro l’incontro tra Napolitano e Putin al Quirinale. Le forze dell’ordine hanno immediatamente deciso di reprimere la piazza con botte e cariche.

Non ci stupisce questa risposta alla nostra presenza sotto quel palazzo perchè ha chiarito ulteriormente la falsa retorica del 25 Novembre con le istituzioni che rispondo alla violenza sulle donne solo con politiche securitarie.

Siamo ben consapevoli invece che il problema principale è il potere e il suo abuso. E quale esempio migliore di chi stupra nelle caserme, nei C.I.E. e nelle carceri?

I governi parlano di sicurezza e difesa delle donne, ma la giornata di oggi dimostra che ci vogliono solo disciplinate e in silenzio!
Questa giornata è stato il nostro modo per esprimere la nostra rabbia e la nostra audetereminazione.

“Come cagnesciolte siamo una minaccia per le strutture sociali che tengono le donne schiave e i valori che giustificano il mantenimento delle donne al proprio posto”

Noi lo striscione non lo lasciamo!

La più pulita c’ha la rogna
CagneSciolte

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=HgkTjhadIGU

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Sputiamo su Putin! Free Pussy Riot! #25N

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Sputiamo su Putin
La rivolta è fica

Oggi, 25 Novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Le istituzioni incontrano Putin e il papa lo riceve in vaticano.
Noi invece esprimiamo la nostra solidarietà per le pussy riot e tutte le persone perseguitate in Russia per il proprio orientamento sessuale.
Il nostro dissenso per la presenza di Putin a Roma non ci impedisce di denunciare la tendenza delle politiche italiane a vittimizzare le donne e proporre leggi sempre più repressive in loro nome, come dimostrato dalla recente legge sul femminicidio.
La visita di oggi del presidente russo è l’emblema dell’ipocrisia delle cariche istituzionali, che spendono parole di indignazione contro la violenza sulle donne, mentre continuano ad ostacolare la loro reale autodeterminazione.
Non dimentichiamo neanche il ruolo della chiesa nel determinare provvedimenti che limitano la libertà delle donne e delle persone lgbtqi. Siamo per questo convinte che sacra romana chiesa e chiesa ortodossa riusciranno a trovare dei punti d’incontro: un accordo tra patriarchi sui nostri corpi si trova sempre.

Non ci fermeremo finché non cadranno l’ultimo papa, l’ultimo zar e l’ultimo re
Free pussy riot
Liberi tutte!

FreePussyRiot_Roma

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