COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ DI FEMMINISTE9

Cagne Sciolte, QUANDO LA RIVOLTA è FICA.

Il 14 Dicembre, Cagne Sciolte forti e potenti nella liberazione di un nuovo spazio, in Viale ostiense 137.

Le pratiche di lotta, lo scopriamo sempre di più ogni giorno, si riempiono dei nuovi contenuti e dei nuovi luoghi confinati che le altre osano con coraggio riaprire. 

Oltre sottolineare l’importanza della diffusione di pratiche di autogoverno e conquista degli spazi, vogliamo evidenziare l’importanza dell’obbiettivo che le Cagne Sciolte han realizzato con l’occupazione di un simile luogo, in prossimità dei frammentati poli universitari di RomaTre dai saperi sempre più conformati: di proprietà del Comune, prima night club, messo sotto sequestro e chiuso cinque anni fa per sfruttamento sessuale, ora questo spazio sta attuando una radicale trasformazione ponendosi come un centro di resistenza e liberazione dalla violenza maschile, con l’intento, immediato e futuro, di diventare un laboratorio attraversato dalla forza di altre battaglie, crocevia di nuove relazioni nelle lotte, di affrontare approfondimenti sul sex work, di aprirsi ad importanti e numerose iniziative, molte già in programma, che ci stiamo occupando di diffondere e che speriamo siano il più partecipate possibile.

In regime d’austerity imposta, sotto le morse di un’incontrollata fascistizzazione dei movimenti forconati , durante politiche di potere che strumentalizzano a fini repressivi i nostri corpi, nell’esproprio imposto dall’alto del neoliberismo alle nostre vite, impariamo altri modi d’esistenza e guardiamo con slancio alla riappropriazione autodeterminata dal basso. 

Appoggiamo il progetto dello spazio liberato dalle Cagne Sciolte diffondendolo, disponendoci insieme per contribuire alla costruzione di nuove realtà possibili, e, oltre la legalità repressiva, (abbiam già urlato nelle strade il #25N che le LEGGI son VIOLENZA sui nostri CORPI) rivolgiamo lo sguardo alla legittimità di occupare altri spazi di libertà e autodeterminazione.

Esprimiamo il nostro entusiasmo, che si muove su più versanti e che risuona delle parole di un Manifesto di Rivolta che abbiamo scritto, e che, sul numero 98 della rivista DWF, stiamo divulgando nei luoghi occupati (stasera, 18 Dicembre, alle 19, saremo a S.Cu.P.) e che ha tra i desideri principali quello di potenziare, all’interno delle lotte, la capacità condivisa di forza conflittuale.

Sentiamo la responsabilità di un conflitto che non rimuova le nostre pratiche e i nostri corpi, di costruire, connettere, segnare pratiche di rivolta […] La rivolta è quello che il femminismo in questo secolo, ha da ripensare.” Manifest@F9
F9

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