Queste, brevemente, sono le tematiche generali affrontate nell’assemblea dell’11 gennaio:
Si è discusso di come il prevalere di un’idea di città fondata sulla circolazione di soldi e merce abbia determinato lo sradicamento di un tessuto sociale fatto di relazioni, solidarietà e condivisione: elementi necessari nella lotta contro la violenza di genere.
Questo quartiere è l’esempio di come l’utilizzo strumentale dei luoghi che dovrebbero generare sapere e cultura sia un business per chi intende fare profitto e speculare.
Abbiamo parlato dei luoghi specifici in cui si sono verificati in modo ripetuto episodi di violenza, di quelli in cui potrebbero avvenire o magari sono già avvenuti senza che altre e altri ne siano a conoscenza.
Ci siamo confrontate sulla gestione pubblica del problema della violenza sulle donne arrivando alla conclusione che le politiche in merito sono totalmente inadeguate e deleterie: dalla messa sotto tutela attraverso le forze dell’ordine alla creazione di spauracchi e paure utili solo a lasciare le strade deserte e le donne a casa.
Abbiamo ragionato insieme sulla necessità di risposte collettive e dal basso a tutte quelle dinamiche che rendono questa città inospitale per donne, soggettività LGBTQI, migranti e ribelli.
L’aspirazione è partire dalla concretezza dei luoghi che attraversiamo quotidianamente per riprodurre ovunque momenti di riappropriazione e messa in discussione dei modelli di sicurezza sociale con cui ci stanno soffocando.
Il prossimo incontro sarà dedicato alla costruzione della prima uscita pubblica, elaboreremo e amplieremo le proposte emerse nella scorsa assemblea.
Ci vediamo domenica 26 gennaio alle 17 in Via Ostiense 137.
Venite con idee e pasticcini.
Ci sarà uno spazio autogestito per bimbe/i, portate balocchi e trastulli!