Libertà per Estéfano

LIBERTÀ PER ESTÉFANO, L’AUTODIFESA NON È UN CRIMINE!

L’8 Aprile Estéfano, un giovanissimo trans mascolino cileno si trova con la ragazza e un amico in piazza quando delle persone scendono da un’auto urlandogli contro insulti transfobici. Cominciano a picchiarlo, tirano fuori un coltello e minacciano di ucciderlo. Estéfano riesce a difendersi, lasciando morto uno degli aggressori.

Viene portato subito in carcere dove l’ufficiale incaricato di investigare il caso si rifiuta di riconoscere la transfobia dell’attacco, ignorando le motivazioni degli aggressori e scartando quindi l’ipotesi dell’autodifesa. Le richieste della famiglia e dell3 compagn3 solidali sono che vengano prese in considerazione l’identità e l’espressione di genere di Estéfano nella ricostruzione dei fatti.

Diamo il nostro pieno supporto alla famiglia di Estéfano e a tutte le persone trans e queer accusate di omicidio per essersi autodifese. Siamo furios3 per l’ennesimo tentativo di criminalizzare le persone sopravvissute e rivendichiamo l’autodifesa come pratica femminista e transfemminista per resistere alla violenza patriarcale e agli attacchi sessisti e omolesbotransmisogeni.

#AutodefensaNoEsDelito

#LibertadParaEstéfano

#LasVidasTransImportan

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Aggiornamenti

Il 2 giugno 2022 il fronte di Trans mascolinità e diverse organizzazioni di dissidenze sessuali del territorio hanno chiamato una conferenza stampa di fronte ai tribunali di giustizia di Santiago (Cile) per la libertà di Estèfano, giovane trans mascolino di 19 anni che si ritrova in carcere preventivo per essersi difeso da un attacco di matrice transfobica nel quale ha ucciso uno dei suoi aggressori.

Sul posto, il portavoce dell’Assemblea di coordinamento di studentə delle scuole superiori (ACES), Gael Palape, ha esposto il caso insieme alle esigenze da parte della comunità dissidente e della famiglia di Estefano. In parallelo, si svolgeva l’udienza dove l’avvocata d’Estefano, Francisca Millán, ha presentato per la prima volta un appello alla misura cautelare.

Nonostante tutto, il procuratore in carico ha delegittimato l’appello giustificando che l’autodifesa di Estefano potrebbe considerarsi come aggravante d’omicidio.

Dopo l’udienza, Millán ha affermato che si valuterà di presentare un nuovo appello insieme a una rivendicazione di fronte alla procura per il modo in cui si è svolto il processo dato che il procuratore Marcelo Soto non ha preso in considerazione le dichiarazioni che denunciano gli attacchi verbali di carattere trans-odiante a Estéfano.

Fonte : radio JGM Santiago de Chile

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