contro fascismo sessimo e omolesbotransfobia, lottiamo senza confini solidarietà e autodifesa femminista

30 settembre 1975: Donatella Colasanti e Rosaria Lopez venivano ritrovate, l’una in fin di vita, l’altra morta, dentro il bagagliaio di una macchina:erano state sequestrate, torturate e stuprate per due giorni da Andrea Ghira, Angelo Izzo e Giovanni Guido, fascisti della “roma bene”.

Oggi continuiamo a ricordare quello che è stato definito “il massacro del Circeo” ma purtroppo sappiamo bene che prima e dopo Donatella e Rosaria ci sono state e ci saranno tante altre. Sappiamo bene che lo stupro e la violenza contro le donne sono strumenti di oppressione e controllo dei nostri corpi, sappiamo che la violenza non ha passaporto ma neanche appartenenza politica.
Mentre la violenza di cui stiamo parlando è una violenza che possiamo definire fascista, a compierla non sono solo coloro che possiamo facilmente identificare come fascisti e per questo diventa fondamentale e urgente ragionare su cosa è diventato il fascismo oggi e quindi su cosa significa fare antifascismo.
Il fascismo oggi non sono solo le celtiche e i saluti romani e fascisti non sono solo casapuond, lega e fratelli d’italia, ma sono anche il sessismo, la violenza sulle donne e sui soggetti lgbtqi, l’ordine eteronormato in cui vorrebbero incasellare le vite di tutt*.
La violenza come strumento di controllo non si esercita solo sui corpi delle donne ma anche sui corpi di tutt* coloro che trasgrediscono le norme che regolano un ordine di genere rigidamente binario e non si sottomettono all’eteronormatività o che non si identificano con il genere assegnato loro alla nascita.

Per noi fascismo oggi è l’esaltazione della famiglia eterosessuale, la difesa della sacralità, dell’esclusività, del primato sociale e dell’indissolubilità della coppia monogama, che è il primo luogo di violenza per le donne e per le soggettività non eteronormate, ma che ci viene propinata in tutte le salse come il fondamento “naturale” della società e la medicina per tutti i suoi mali.
E’ stata una tipica famiglia italiana, di quelle “per bene”, di quelle “normali”, che pochi giorni fa ha aggredito la figlia e la sua compagna in piena strada, perchè sono lesbiche, perchè hanno scelto di viversi la sessualità che preferiscono, perchè non hanno aderito alla norma che la famiglia eterosessuale veicola come unica alternativa possibile.

Fascismo per noi è la difesa a oltranza del binarismo di genere, del fatto che esistano solo uomini e donne, che si possa essere uomini o donne solo se si ha una determinata anatomia, che non si possa modificare il proprio corpo per farlo assomigliare all’idea che si ha di sé, o che per farlo sia necessario passare per un processo di psichiatrizzazione e medicalizzazione, come avviene in questo paese per chi decide di effettuare un cambio di sesso o di transitare da un genere all’altro.
Fascismo per noi è la riproposizione della maternità come destino, valore sociale, compito e missione per tutte coloro che sono state assegnate donne alla nascita e hanno un utero.
Qualche giorno fa il fertility day, che somiglia tanto alla giornata della madre e del bambino di fascista memoria, ci ha ricordato che dobbiamo smettere di essere “lente e pigre” e frequentare “cattive compagnie” e iniziare a fare il nostro dovere ri/produttivo sistemandoci in una bella coppia eterosessuale e regalando figli, bianchi e cittadini, alla patria, per salvare i conti dello stato, risollevare la sorte demografica dell’italia e arginare “l’invasione migrante”

Fascismo per noi è il razzismo che permea la società, sono gli internamenti nei CIE, le deportazioni e le stragi prodotte per mare e per terra dalle frontiere, fascismo è la divisione tra i migranti “buoni” da infilare nella macchina dell'”accoglianza” facendoci su qualche soldo e magari facendoli lavorare gratis per dimostrare che si “vogliono integrare”, e migranti cattivi che “non si integrano”: le donne velate e quelle che portano il burkini, i/le musulman* che rifiutano l’idea che essere integrati significa adattarsi agli usi e costumi occidentali, quell* che “spacciano e non hanno voglia di lavorare” e quelle che fanno le sex workers e non vogliono farsi salvare, i/le migranti che si ribellano nei CIE e che lottano per la propria autodeterminazione.

Fascismo oggi sono le campagne elettorali e i comizi in piazza che ruotano intorno ai concetti di degrado e decoro pubblico, usati per deviare l’attenzione dai problemi reali e per giustificare decreti e ordinanze che colpiscono tutti quei soggetti che devono restare al margine, che non sono presentabili, produttivi, moralmente accettabili.
Quello che si veicola con il concetto di decoro sono sia un insieme di canoni estetici e urbanistici ma soprattutto una serie di requisiti morali che creano un confine tra onesti cittadini e scarti della società.
Questo permette con sempre più facilità alle nuove destre di insinuarsi nei quartieri, trovando leggitimità per proporre parametri fuorvianti di vivibilità, benessere e rettitudine allo scopo di farci individuare come responsabili del malessere economico e sociale non chi controlla e trae profitto dalle nostre vite ma di volta in volta il nemico pubblico da mettere al margine: puttane, zingari, migrati, trans, tossici e abusivi a vario titolo, come chi occupa una casa, amplificando la sensazione di vivere in uno stato di emergenza permanente.

Fascismo è l’uso strumentale del tema della violenza contro le donne e dei “diritti lgbt” per criminalizzare i migranti, fascismo è “difendiamo le nostre donne” ma è anche l’idea che i sessisti e gli omofobi siano “loro”, gli “altri”… sappiamo bene che tutto questo serve solo a farci credere che nell’illuminata italia e europa la violenza di genere, il sessismo, l’eteronormatività non esistano più, o siano residuali – bagaglio di qualche “spostato” o “retrogrado” magari del sud.
Noi sappiamo bene che sessismo e eteronormatività sono strutturali e che vanno a braccetto con fascismo, razzismo e omolesbotransfobia.
Sappiamo bene anche che tra gli episodi di violenza contro donne, la violenza domestica è quella più rilevante, ma nonostante questo lo stato sembra più interessato a finanziare campagne come il fertility day o a strumentalizzare episodi di cronaca, come lo stupro di Melito, per aumentare il dispiegamento di forze dell’ordine e spostare l’attenzione sempre verso qualcun’altro che vive più a sud di noi, che sia la calabria o l’africa.

Tutto ciò serve a nascondere il fatto che mancano strumenti reali per combattere la violenza patriarcale che è alla base di questa società capitalista e che nessuno è interessato a ricercarne di utili.
Niente è indirizzato a distuggere i ruoli di genere che sono alla base della violenza.
Non essere una buona moglie o una brava ragazza ti espone a due tipi di risposta: o la tua possibilità di scelta viene negata perchè incomprensibile o vieni colpevolizzata e riportata brutalmente all’ordine, com’è successo a Donatella e Rosaria nel 75 ma come succede a molte altre ogni giorno in ogni parte del mondo.
Tutto ciò che ruota intorno alla stigma della puttana è emblematico: tutte dobbiamo tremare di fronte all’accusa di esserlo, perchè anche uno strupro è leggittimato socialmente se a subirlo è chi non aderisce alla morale imposta, basta una minigonna, un bicchiere di troppo, una passeggiata all’ora o nel luogo sbagliato o con le compagnie sbagliate.
Tutte siamo state educate ad accusare le altre di essere puttane o provocatrici, per apparire più degne ed è proprio quando qualcuna rivendica spazi di libertà che superano i limiti imposti dalla morale che si crea un cortocircuito perchè si varca consapevolmente il confine che separa dalle donne rispettabili.

Fare antifascismo oggi per noi significa leggere le connessioni che ci sono tra l’eteronormatività, il sessismo, il razzismo e la violenza contro le donne e i soggetti lgbtqi, in tutte le forme che assumono in questa società, dalle aggressioni ai femminicidi, dalle retate contro migranti, trans e sex workers, alla violenza e all’omolesbotransfobia istituzionali, che leggiamo in eventi come il fertility day o il dibattito pubblico su unioni civili, step child adoption e gestazione per altr*.
Fare antifascismo oggi significa costruire battaglie e discorsi intersezionali, che leghino insieme soggetti diversi tra loro, con rivendicazioni e bisogni che rompano l’ordine soffocante in cui vorrebbero rinchiudere tutt*.

curde

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