RI-PARTY | Domenica 5 ottobre

Domenica 5 ottobre partecipa all’autogestione dei laboratori dalle Cagne Sciolte
Porta proposte e idee!!!
Durante l’iniziativa troverai informazioni sui laboratori che stanno per partire:

***Corsi di lingue
***Laboratorio di canto
***Pole dance
***Workshop di clowneria
***Trattoria popolare Vegan
***Camera Oscura

Inoltre dalle 10 alle 17 ci sarà il mercatino con autoproduzioni e usato!

alle 13,00 pranzo a cura della Trattoria Popolare la Puttanesca

alle 18,00 TeatroNo presenta: I monologhi della vagina, Regia di Silvia Pantaleo e Ylenia Giovanna Cammisa

VI ASPETTIAMO!!!!

riparty cagne

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La puzza del “maschio selvatico”

Il 15 settembre i “maschi selvatici” di Lotta Studentesca hanno sentito il bisogno di tornare al liceo romano Giulio Cesare in Corso Trieste con l’ennesimo tentativo di propaganda omofoba e sessista.

“Maschi selvatici, non checche isteriche” era stata ad Aprile la risposta di Lotta Studentesca all’assegnazione agli studenti del liceo del libro “Sei come sei”, in cui vengono narrate le vicende di una famiglia omogenitoriale. Ora gli stessi fascisti tornano davanti al liceo per regalare alla preside una copia del libro “Il maschio selvatico” dello psicoterapeuta Claudio Risè, testo-guida – a loro avviso – della buona condotta e della morale cattolica. Uno striscione, con su scritto “Secondo Natura” e una foto di una famiglia composta da “maschio selvatico”-donna-figlio, non lascia dubbi sul tentativo di imporre la superiorità della famiglia eteronormata, che continua a relegare la donna al ruolo di madre e moglie, a scapito di tutte le sessualità, le forme di relazione e gli orientamenti non conformi a questa norma.

La falsa retorica della “naturale” famiglia eterosessuale non tiene in considerazione che il 70% dei casi di violenza sulle donne è ad opera del partner. Siamo stanche/i di sentire che le mura domestiche sono il luogo più sicuro, quando sono proprio quei “maschi selvatici” ad agire la violenza. Le conseguenze di questi slogan e di queste mentalità sono purtroppo già note, in quanto causa di sopraffazione, repressione della libertà di espressione e marginalizzazione.

Solidali con tutte le checche isteriche e i/le contronatura che ogni giorno lottano per la propria autodeterminazione e che rifiutano quei modelli che impongono ruoli di genere che non ci appartengono.

bear

 

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Venerdì 18 luglio h.20,00 – YALLA! Racconti e aggiornamenti sulle lotte in Egitto

YALLA! Racconti e aggiornamenti sulle lotte in Egitto

Ne parleremo con delle compagne dall’Egitto e Rasha, che è tornata a trovarci!

INIZIATIVA SPOSTATA A Venerdì 18 luglio h.20,00 

via Ostiense 137

yalla

 

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[11 luglio] Presidio a Roma. Solidarietà a chi lotta in Palestina

Il Pinkwashing non cancella l’oppressione
Solidarietà a chi lotta in Palestina

2Le bombe democratiche d’Israele hanno ripreso a piovere sulle teste della popolazione palestinese di Gaza, insieme a droni, attacchi via mare, ed a una crescente pressione dell’esercito sionista sui confini.

Contemporaneamente in Cisgiordania i gruppi di coloni armati e le forze militari d’occupazione mettono a segno spedizioni punitive, arresti, sevizie, omicidi ai danni della popolazione palestinese incrementando l’espansione coloniale, saccheggiando terre e distruggendo case.

Intanto nelle città, nei villaggi e nei campi profughi palestinesi continua e cresce la resistenza contro l’occupazione militare e l’espansione coloniale iniziata 66 anni fa.

Tutto questo avviene nella totale disinformazione, quando non addirittura silenzio complice, e manipolazione degli avvenimenti da parte dei mezzi d’informazione mainstream.
La massiccia propaganda israeliana tira fuori le sue armi affinate fino a spingersi all’utilizzo del pinkwashing per rafforzare l’islamofobia, tentando d’identificare come nemica della democrazia occidentale l’intera popolazione civile palestinese.

Retoriche che ritroviamo in tutte le guerre umanitarie post 11 settembre.

La vile strategia sionista arriva fino a strumentalizzare l’uccisione del giovane palestinese Mohammed Abu Khdeir (sequestrato, seviziato e arso vivo da un gruppo di coloni), ipotizzando l’omosessualità del ragazzo e accusando gli stessi familiari di aver commesso un delitto d’onore, nel tentativo di attribuire la brutalità di questa esecuzione alla cultura palestinese, dipingendola come incarnazione della barbarie contrapposta alla civiltà e al progressismo dello Stato sionista. Civiltà e progressismo applicati però solo al popolo israeliano, dai quali sono esclusi i non ebrei e gli strati più poveri e marginalizzati della società.

Questo tipo di operazione è uno degli esempi di Pinkwashing: strategia di propaganda portata avanti dallo stato israeliano al fine di occultare la violazione dei diritti civili e i massacri contro la popolazione palestinese, attraverso la costruzione artificiosa di un immaginario positivo di Israele come moderna, democratica, progressista, caratterizzata dall’apertura e tolleranza nei confronti dei gay. Un immaginario, una ‘copertura rosa’ che cerca di far dimenticare che lo stato di israele da 66 anni occupa e colonizza le terre palestinesi concretizzando il suo progetto di pulizia etnica.

Venerdì 11 luglio saremo a largo Ricci dalle ore 18 (incrocio via Cavour – via dei Fori Imperiali) insieme ai gruppi solidali con la resistenza in Palestina, perché riconosciamo nell’oppressione perpetrata da Israele, con la complicità dell’industria bellica e della politica di potere italiana ed europea, l’oppressione che vogliamo spazzare via dalle nostre vite, dalle nostre relazioni, dalle nostre strade.

Come donne, femministe, frocie non accettiamo alcuna strumentalizzazione sui nostri corpi, desideri e rivendicazioni di autodeterminazione e siamo al fianco di chi in Palestina lotta per liberarsi dalla sopraffazione.

Rifiutiamo l’Apartheid

Boicottiamo Israele

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[radio spot] 22-26-27-28 giugno. T.A.C. Per una nuova Rivolta Frocia

In memoria dei giorni di rivolta di Stonewall abbiamo immaginato un percorso di discussione e confronto di analisi e pratiche. partiremo dalla narrazione frocia e le sue contraddizioni, l’incontro col mercato fino ad arrivare ad oggi, dove parte della comunità lgbt diviene strumento di costruzione per un identità nazionale con confini ben definiti. ma alcune pallette non hanno smesso di luccicare. apriamo le porte ( e le finestre per il caldo) ad uno spazio collettivo di conoscenza e riconoscimento tra complici, per accerchiare e abbattere i nemici comuni, per lottare insieme, ancora una volta: saremo così come siamo con i tacchi, gli anfibi o le ciavatte.

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[22 Giugno] Il sogno e l’utopia

Per la tre giorni all’insegna di tacchi, anfibi e ciavatte per la nuova rivolta frocia, le cagne sciolte presentano:

porporaWEB

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T.A.C. Verso una nuova rivolta frocia

In memoria dei giorni di rivolta di Stonewall abbiamo immaginato un percorso di discussione e confronto di analisi e pratiche. partiremo dalla narrazione frocia e le sue contraddizioni, l’incontro col mercato fino ad arrivare ad oggi, dove parte della comunità lgbt diviene strumento di costruzione per un identità nazionale con confini ben definiti. ma alcune pallette non hanno smesso di luccicare. apriamo le porte ( e le finestre per il caldo) ad uno spazio collettivo di conoscenza e riconoscimento tra complici, per accerchiare e abbattere i nemici comuni, per lottare insieme, ancora una volta: saremo così come siamo con i tacchi, gli anfibi o le ciavatte.tacmanifesto

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LIBERE TUTTE LIBERI TUTTI!

19 giugno: SERATA BENEFIT PER I COMPAGNI E LE COMPAGNE ARRESTAT* A TORINO IL 3 GIUGNO:

dalle ore 20 APERITIVO E DJSET ELECTRO\POP\TRASH\’80’S\90’S

DA ROMA A TORINO COMPLICI E SOLIDALI CON TUTT* GLI\LE ARRESTAT* E GLI\E INDAGAT*

BASTA SFRATTI
BASTA SGOMBERI

Sono invitat* a partecipare tutti i singoli e le realtà solidali!

torino19 copia

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Il Pride non ci basta più – Enjoy Stonewall, The First Pride Was A Riot!

Il Pride non ci basta più

Abbiamo deciso di non partecipare al RomaPride di quest’anno perché non ci sentiamo più di sfilare se i contenuti politici sono stati sostituiti dalla retorica sui diritti, se le rivendicazioni vengono strumentalizzate per acquisire consenso elettorale attraverso vetrine mediatiche, se la speculazione economica ha trasformato un giorno di lotta in eventi di consumo e mercificazione.
La difesa dei nostri desideri, dei nostri spazi di vita e di espressione si porta avanti insieme, creando sinergie che non escludano nessun*. Vogliamo far parte di una collettività consapevole e forte, ci piace la solidarietà fra soggettività frocie, lesbiche,trans e tutto quello che c’è nel mezzo e oltre, amiamo la politica dal basso, non elemosiniamo contentini da chi ci opprime e ci fa violenza quotidianamente, non vogliamo essere tollerat*.
Diversi governi europei, ma non solo, hanno tentato di creare dei modelli in cui reinserire ciò che non rientrava nella norma, che rivoluzionava la morale bigotta, l’eterosessualità obbligata, la binarietà dei generi, i canoni estetici. Lo standard che vogliono imporci è quello del consumatore, del difensore della quieta convivenza civile, e chi non l’accetta o non riesce a uniformarsi viene repress* in maniera sempre più aggressiva. Per questo siamo complici e solidali con chi viene espuls* al margine della società,con i/le migranti, con le/i trans, le sex workers e con chi rifiuta di farsi annichilire da questo sistema.

Non scendiamo in strada per chiedere diritti ma per rivendicare la
libertà di essere e amare come ci pare.
Non possiamo dimenticare che…the first pride was a riot!!

 

OMONAZIONALISMO: la deriva istituzionale e lobbista del movimento lgbt a
livello mondiale sta portando all’affermazione di un nuovo modello a cui
conformarsi: il gay bianco, palestrato, possibilmente liscio e unto, che
si sveglia la mattina, produce e tiene le sue “strane abitudini
sessuali” al chiuso delle quattro mura di casa sua o al massimo nei
locali che affollano le gay street, senza turbare troppo l’ordine
costituito. L’esigenza dei governi mondiali di creare un “noi”
artificialmente omogeneo, occidentale, bianco, borghese,
liberal-democratico, consumatore, cattolico e razzista da contrapporre
all’altro-da noi, terrorista, nero, che viene a rubarci il lavoro e a
imporre costumi retrogadi, omofobi e misogeni ha fatto sì che anche i
froci potessero accedere a questo “noi”, accettando senza obiettare
tutte le altre condizioni imposte.
A questo modello ci opponiamo, perchè ci esclude, perchè marginalizza e
reprime tutte le soggettività non bianche, non decenti, non moralizzate
e non funzionali agli interessi del sistema economico.
PINK MARKET: le nostre vite vengono rese continuamente oggetto di
consumo e inserite nei meccanismi del sistema di profitto che schiaccia
ogni forma di diversità e resistenza. Nella spasmodica ricerca di nuovi
mercati in cui espandersi, il capitalismo è arrivato anche alle istanze
del movimento lgbt. Oggi i froci costituiscono un nuovo settore del
mercato, un mercato rosa e scintillante, fatto di locali, feste, moda,
lustrini e tanti soldi, che sembrano aver assorbito completamente la
portata rivoluzionaria delle lotte lgbt.

 

STONEWALL

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A Torino come a Roma, resistiamo ogni giorno. Complici e solidali!

Ieri, 4 giugno, a Torino e in altre città un’operazione repressiva della polizia, su mandato del ben noto pm Rinaudo, si è tradotta in centinaia di denunce, decine di arresti e altre misure cautelari ai danni di compagn* indagat* per la loro partecipazione a picchetti ed iniziative anti-sfratto. Nelle stesse ore a Roma un ingente schieramento di agenti antisommossa ha provveduto a sgomberare la palazzina occupata di Torre Spaccata, casa di centinaia di persone.
La repressione violenta dello stato e del potere economico continuano a colpire i soggetti messi al margine della società, i\le pover*, gli\le sfruttat*.
Resistiamo ogni giorno, complici e solidali!

Tutte\i libere\i!!

Non lasciamole\i sole\i !

Scriviamo ai compagni e alle compagne in carcere:

 

Daniele Altoè C.C. Piazza Don Soria, 37 – 15121 Alessandria

Andrea Ventrella C.C. Via Port’Aurea, 57 – 48121 Ravenna

Paolo Milan C.C. Brissogne, Loc. Les Iles, 14 – 11020 Aosta

Toshiyuki Hosokawa C.C. Brissogne, Loc. Les Iles, 14 – 11020 Aosta

Giuseppe De Salvatore C.C. Via dei Tigli 14 – 13900 Biella

Francesco Di Berardo C.C. Via Roncata 75 – 12100 Cuneo

Nicolò Angelino C.C. via Maria Adelaide Aglietta 35 – 10151 Torino

Marianna Valenti – C.C. via del Rollone 19 – 13100 Vercelli

Fabio Milan – C.C. via del Rollone 19 – 13100 Vercelli

Michele Garau – Strada Quarto inferiore 266 – Loc. Quarto Inferiore – 14030

 

Nicco, Chiara, Claudio, prigionieri No Tav raggiunti da nuove misure

cautelari, rimangono nelle galere in cui erano precedentemente detenuti:

 

Claudio Alberto C.C. Via Arginone 327 – 44122 Ferrara

Niccolò Blasi C.C. Via Casale San Michele 50 – 15100 Alessandria

Chiara Zenobi C.C. Via Bartolo Longo 92 – 00156 Roma

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