Lucha non si spegne

Piccola integrazione al post: lavando i piatti alla fontanella ci siamo rese conto di non avere acqua, nè luce..


 

In questi giorni i solerti omini Acea stanno provando a staccare le utenze a Lucha y Siesta, lasciando senza luce e acqua tutte le persone che abitano – e necessitano di- quello spazio.

Da diversi anni Acea e il Comune di Roma, in combutta con le guardie e la complicità delle istituzioni, portano avanti un attacco agli spazi femministi liberati, spazi dove le donne possono autogestirsi e autodeterminarsi e che tra le mille altre cose offrono alla comunità proprio quei servizi di cui le istituzioni si riempiono la bocca.

Se in altri casi il ripristino della “legalità” è passato per lo sgombero diretto degli spazi, buttando molte persone in mezzo ad una strada, in questo le istituzioni hanno deciso un approccio più subdolo ma altrettanto efficace.

Sappiamo bene cosa vuol dire perché nel 2015 lo spazio delle Cagne Sciolte e lo sportello antiviolenza ‘Una stanza tutta per sé’ che vi era ospitato subirono lo stesso attacco che purtroppo andò a buon fine lasciando lo spazio senza acqua né luce.

*Il comunicato di allora al seguente link

Se ci togliete la luce ci prendiamo il sole, se ci togliete l’acqua ci prenderemo le maree

Tagliando le utenze si rende ovviamente impossibile svolgere le quotidiane attività di uno spazio, lo si porta all’immobilismo e ad una faticosa sopravvivenza. Nel caso di uno spazio abitativo risulta poi pressoché impossibile immaginare una quotidianità senza acqua né luce.

Scegliendo questa linea di attacco il Comune di Roma punta a creare meno clamore rispetto ad un brutale sgombero e cerca il sostegno degli abitanti del quartiere e della città che mensilmente patiscono le bollette. Difendere Atac e i suoi debiti è difficile, rivendicare l’esistenza di spazi vuoti ed abbandonati a sé stessi non ha senso e quindi si vogliono tagliare le potenziali reti di solidarietà sfruttando un discorso: “se io pago le bollette, devi farlo anche tu”.

Per fortuna questi vili trucchetti non stanno funzionando e Lucha sta ricevendo una forte solidarietà non solo dal quartiere, ma da tutta la città e da tutta Italia.

Solo starnuti in faccia a chi cerca di diffondere la più pericolosa delle malattie: la repressione!

Solidarietà alle compagne,

#luchanonsispegne, daje forte luchadoras!

Per info:

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