riceviamo e diffondiamo
Mercoledì 28 novembre una quindicina di solidali ha scelto di interrompere l’incontro presso la biblioteca “Moby Dick” di Garbatella organizzato dal “Garante delle persone private della libertà”.
All’incontro dal titolo “Migrazioni e ospitalità” partecipavano il direttore della Caritas, una professoressa di filosofia teoretica e il direttore dell’ufficio nazionale antidiscrimazioni razziali. Dalle loro calde posizioni di potere pretendono di gestire, controllare, analizzare la vita all’interno delle galere, dei cpr, degli hotspot, nonché di tutto il sistema di accoglienza.
Questi luoghi e questo sistema sono irriformabili e hanno il solo scopo di privare della libertà e vanno distrutte. All’interno di queste strutture si muore, come è purtroppo accaduto l’11 novembre al CPR di Ponte Galeria, dove Natalia è deceduta ancor prima dell’arrivo dell’ambulanza, e della cui morte si è venuti a conoscenza solo diversi giorni dopo dalla voce delle sue compagne recluse.
Spesso queste storie sono messe sotto silenzio e solo dal contatto diretto con le donne imprigionate si viene a sapere dell’assenza di acqua calda da diversi giorni, delle vessazioni degli operatori sulle recluse, degli sputi alla richiesta di cibo e dei capelli tirati durante le perquisizioni. Si è deciso di urlare contro queste figure tutta la nostra rabbia e interrompere il loro squallido teatrino, un’inutile vetrina di finta accoglienza e ospitalità. Nel quartiere sono anche comparsi alcuni manifestini in varie lingue che parlano di quanto è accaduto e accade a Ponte Galeria e nelle altre prigioni.
Nella notte precedente uno striscione con su scritto “Di galera si muore ogni giorno. Natalia è morta nel CPR l’11 novembre. L’indifferenza è complicità” è apparso su via casilina.