Esprimiamo solidarità con l* compagn* frocie, transfemministe, queer che durante i Pride di Sabato 16 Giugno hanno subito varie forme di repressione a Siena, Torino e Siracusa da parte di polizia e organizzatori dei cortei.
In queste città i contenuti critici verso il governo, verso il pinkwashing delle aziende che fanno dei nostri corpi un brand, la lotta alle forme di omonormatività sono state duramente censurate con rimozione degli striscioni, tentativi di impedire l’ingresso di alcun* al corteo, sequestro di volantini. Fa rabbia soprattutto notare che la polizia abbia agito in questo senso con la solerte complicità dei comitati organizzatori, più intenti a tutelare un’immagine delle parate rispettosa del senso comune che a solidarizzare con coloro cui veniva impedito di manifestare liberamente.
In un momento storico in cui assistiamo a un crescendo di violenze, istituzionali e non, ai danni delle persone migranti, a un intensificarsi delle prese di posizione omotransfobiche e sessiste da parte di esponenti delle istituzioni, a uno schiacciamento del movimento LGBTQI+ su posizioni familiste e normalizzanti, a una colonizzazione massiccia degli spazi e degli immaginari froci da parte delle industrie del businness arcobaleno rivendichiamo e rilanciamo il nostro posizionamento transfemminista, queer, antirazzista, contro le frontere esterne ed interne e anticapitalista.
Rifiutiamo quella logica che vuole che i Pride diventino luoghi di solidarietà strumentale che ci viene offerta da istituzioni.
Oggi più che mai vogliamo costruire Pride e altri momenti che siano autentici luoghi di lotta, di autorganizzazione e di autodeterminazione.