Siamo ormai alla vigilia dell’ennesimo Giubileo, “grande evento” per ingrassare le tasche degli squali del neoliberismo, riaffermazione di potere della chiesa cattolica, occasione di propaganda eterosessista, pretesto per politiche securitarie. Già papa, prefetti e governo hanno emesso divieti, stabilito regole, imposto il silenzio, attaccato esperienze di lotta e autodeterminazione scomode nella città “santa”.
Rompiamo le righe!
con una fuck parade che attraverserà le strade di una Roma blindata e resa vetrina per il Giubileo.
Vogliamo scardinare i discorsi giudicanti e bigotti della Chiesa e dei suoi seguaci che accorreranno per l’evento, rimettendo al centro i nostri corpi, i nostri desideri, le nostre sessualità e tutte le favolosità che riusciamo a immaginare e creare.
A Roma, città eterna-mente “allietata” dalla presenza del Vaticano, assistiamo ogni giorno alla propaganda trans/omo/lesbofoba e sessista che celebra nostalgicamente la centralità e la naturalità della famiglia tradizionale e sostiene l’eterosessualità obbligata mentre demonizza l’autodeterminazione di corpi e desideri, la libera espressione di qualsiasi forma di sessualità non finalizzata alla riproduzione.
Assistiamo in queste settimane, nel vuoto di potere amministrativo costruito intorno al giubileo, ad un frenetico lavorio: da un lato il Comune si rifà il trucco e si incipria il naso, con un’operazione di maquillage, ci vuol convincere che sta mettendo in sicurezza le strade, chiudendo i mille cantieri aperti da anni, potenziando i mezzi pubblici in realtà ormai al collasso, costruendo una città pronta ad accogliere i pellegrini che accorreranno a varcare la porta santa; dall’altro associazioni dei paladini della famiglia, col pretesto di difendere l’innocenza dei bambini e delle bambine, “decorano” i muri della nostra città con manifesti omofobi e sessisti, che terrorizzano con lo spauracchio del gender, per ricondurre tutte e tutti ad un modello unico.
Rompiamo le righe!
Ad un clima cupo fondato sul silenzio, la vergogna e il giudizio che creano le condizioni ideali per rapporti basati sulla sopraffazione e sulla violenza, opponiamo la libertà di vivere e sperimentare i nostri corpi, i nostri desideri, le nostra sessualità e le relazioni che scegliamo, tirando fuori questi temi dalla camera da letto e dal confessionale.
Vogliamo portare in piazza l’importanza di relazioni basate sul consenso e sulla piena espressione dei desideri di ognuno ed ognuna, libere da ogni forma di violenza e coercizione, ribadire il diritto alla contraccezione gratuita, all’informazione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, alla libertà di scelta sui nostri corpi, ad una scuola libera e senza preti e l’importanza della lotta contro l’obiezione di coscienza che ha di fatto reso impossibile praticare l’interruzione volontaria di gravidanza, e, più in generale, contro ogni forma di controllo clericale e ingerenza religiosa sulle nostre vite.
Rompiamo le righe!
La proposta neoliberista occidentale del progressivo allargamento dei diritti alle soggettività LGBTIQ si sta risolvendo, di fatto, in un’unica parola d’ordine: tutte/i hanno diritto a farsi una famiglia! Questa per noi rappresenta l’ulteriore imposizione di un modello di controllo socioeconomico, l’estensione di un programma prestabilito anche a chi finora ne era fuori: il bozzolo sicuro ed autoescludente del focolare domestico, che rischia di mettere il sigillo definitivo allo smantellamento delle politiche di welfare.
Rompiamo le righe!
In una città pattugliata dall’esercito, pronto all’invio di 1500 nuove unità per presidiare le strade. Soldati, addestrati per uccidere e torturare altrove, inviati nelle città a seguito dei decreti emergenziali che invocano sicurezza! Forti della retorica delle guerre “umanitarie” che, secondo la propaganda, esportano la democrazia e liberano le donne dal nemico islamico, raccontano che la sicurezza deve essere garantita per mano militare, nascondendo che la violenza contro le donne, non ha passaporto ed è perpretrata nelle case, da padri, fratelli, mariti ed ex, protetta dai muri della sacrosanta famiglia “naturale”. Le stesse mura che proteggono l’oppressione contro lesbiche, gay, trans contro cui è quotidiana una campagna d’istigazione all’odio e alla violenza condotta dai gruppi “no gender”.
Per il Giubileo vogliono imporre ancora più militari, telecamere, divieti e sgomberi in una città come Roma, dove i soldati trovano il terreno spianato da una campagna, mediatica e politica, martellante, sulla cosiddetta “emergenza degrado” alla quale, per l’occasione, si affianca il pericolo terrorismo. Il degrado già oggi è il pretesto per mettere a profitto interi quartieri che subiscono continue incursioni armate volte a cacciare migranti e sfruttati e sfruttate, dalle case e dalle strade. I processi di gentrificazione cacciano le persone senza reddito e trasformano la socialità in merce. Merce molto spesso prodotta per un target commerciale lgbtiq: vengono sventolate bandiere rainbow nei bar mentre davanti ai tavolini vengono arrestate le persone senza il permesso di soggiorno.
Il Giubileo ancora una volta, in nome della sicurezza, renderà questi processi più veloci e violenti, eppure risparmiarci il Giubileo, evitare orde di integralisti religiosi e militari in città, basterebbe a farci sentire un tantino più sicuri/e!
Rompiamo le righe!
Della nuova strategia vaticana e clericale che vuole imporre ancora due generi disegnati come canoni di comportamento, ruoli perpetuati dall’istituzione della famiglia eteronormata, cellula basilare del capitalismo e dello sfruttamento neoliberista: attraverso l’invenzione della teoria gender, propagandata da gruppi Pro-Life (Vita, ma di chi?), Sentinelle in Piedi, fascisti e razzisti di sempre , vogliono imporre un concetto di Natura che serve solo per definire “contro natura” chi non è conforme ad un modello unico atto a mantenere l’eterosistema, culla dei privilegi del maschio bianco eterosessuale, ricco e cattolico. La strumentalizzazione del concetto di natura e della biologia serve a mantenere il sistema di subordinazione di un genere all’altro, di costrizione in ruoli di genere rigidi, di costruzione di devianze e scarti da marginalizzare.
Rompiamo le righe!
Portiamo nelle strade e nelle piazze la gioia dei nostri corpi, desideri, sessualità, stili di vita, la lotta contro la normalizzazione e le gabbie dentro cui vogliono rinchiudere ogni percorso di autodeterminazione di tutte e tutti, donne, lesbiche, gay, trans, queer, migranti.
Né giubileo né misericordia!
Contro integralismo cattolico,
omo-lesbo-transfobia,fascismo e razzismo
ROMPIAMO LE RIGHE!!!
LA FUCK PARADE avrà luogo sabato 19 dicembre a Roma ma possiamo pensare insieme ad un altro giorno.
L’ASSEMBLEA per costruirla insieme sarà ospitata nello spazio occupato dalle Cagne Sciolte in via Ostiense 137b DOMENICA 15 NOVEMBRE alle ore 12,30, per permettere la partecipazione anche a chi viene da altre città.