Tutte insieme riprendiamoci le strade
Solidarietà e autorganizzazione nei quartieri!
La retorica politica recente sta intossicando i nostri quartieri con messaggi razzisti, intolleranti, di controllo sulle nostre vite e sui nostri corpi. Il rifiuto del diverso, sia esso un immigrato, una prostituta, uno zingaro, una lesbica, un frocio, un* trans, un abusivo a vario titolo, diventa lo strumento attraverso il quale i comitati di quartiere e i partiti di estrema destra, fomentano un clima di odio, insicurezza, paura e solitudine.
Il Pigneto, quartiere che oggi attraversiamo con questo corteo, conferma questa tendenza: da tempo è in atto una vera e propria guerra tra i cittadini integri ed onorabili che chiedono alle istituzioni decoro e sicurezza e gli immigrati, gli “spacciatori”, principale veicolo, secondo la morale comune, di tutti i mali del quartiere.
Come Cagne Sciolte, insieme a tante altre donne, questo quartiere lo viviamo e lo abbiamo attraversato con attacchinaggi, passeggiate, incontri collettivi per ribadire che le strade libere non le fanno le camionette, la video-sorveglianza e tantomeno gli uomini bianchi che vorrebbero proteggerci dall’uomo “nero”. La nostra libertà di vivere le strade, di giorno e di notte, ce la prendiamo da sole, lottando insieme contro chi strumentalizza il nostro corpo per imporre controllo e sicurezza sulle nostre vite, contro chi vorrebbe reprimerlo in una morale cattolica, razzista e moralista. Le strade le rendiamo libere creando solidarietà e autorganizzazione, non girando la testa dall’altra parte se una di noi ha bisogno di aiuto, ribadendo la nostra volontà di andare in giro vestite come vogliamo, amando chi vogliamo, senza bisogno di papponi e protettori.
Essere complici e solidali con la lotta NO TAV, con gli/le imputat* che la repressione tenta invano di schiacciare, con la mobilitazione contro gli sfratti e contro la logica delle grandi opere e dei grandi eventi, significa creare una resistenza collettiva e quotidiana contro tutti quei meccanismi che ci reprimono, che ci controllano, che ci costringono in gabbie di cui quella della morale bigotta, del giudizio e dello stigma rappresenta l’esempio più immediato.
Essere complici e solidali con le donne, con le sex-workers, con le lesbiche, i froci, i/le trans e tutto ciò che di favoloso esiste rappresenta la nostra lotta quotidiana.
Perché fermarli è possibile!