Il 15 settembre i “maschi selvatici” di Lotta Studentesca hanno sentito il bisogno di tornare al liceo romano Giulio Cesare in Corso Trieste con l’ennesimo tentativo di propaganda omofoba e sessista.
“Maschi selvatici, non checche isteriche” era stata ad Aprile la risposta di Lotta Studentesca all’assegnazione agli studenti del liceo del libro “Sei come sei”, in cui vengono narrate le vicende di una famiglia omogenitoriale. Ora gli stessi fascisti tornano davanti al liceo per regalare alla preside una copia del libro “Il maschio selvatico” dello psicoterapeuta Claudio Risè, testo-guida – a loro avviso – della buona condotta e della morale cattolica. Uno striscione, con su scritto “Secondo Natura” e una foto di una famiglia composta da “maschio selvatico”-donna-figlio, non lascia dubbi sul tentativo di imporre la superiorità della famiglia eteronormata, che continua a relegare la donna al ruolo di madre e moglie, a scapito di tutte le sessualità, le forme di relazione e gli orientamenti non conformi a questa norma.
La falsa retorica della “naturale” famiglia eterosessuale non tiene in considerazione che il 70% dei casi di violenza sulle donne è ad opera del partner. Siamo stanche/i di sentire che le mura domestiche sono il luogo più sicuro, quando sono proprio quei “maschi selvatici” ad agire la violenza. Le conseguenze di questi slogan e di queste mentalità sono purtroppo già note, in quanto causa di sopraffazione, repressione della libertà di espressione e marginalizzazione.
Solidali con tutte le checche isteriche e i/le contronatura che ogni giorno lottano per la propria autodeterminazione e che rifiutano quei modelli che impongono ruoli di genere che non ci appartengono.